Qualcosa su di me

Avevo appena compiuto 19 anni quando, affascinato dall’ampio e complesso mondo della psicologia, mi sono immerso nella lettura di “Pragmatica della comunicazione umana”, celebre opera scritta a sei mani da Don D. Jackson, Janet Beavin e Paul Watzlawick, i principali studiosi del Mental Research Institute di Palo Alto.
Giunto a pagina 40, mi sono imbattuto nel primo assioma della comunicazione, il quale recita testualmente:

“L’attività o l’inattività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggio: influenzano gli altri e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni e in tal modo comunicano anche loro.”

Inutile dire che sono rimasto fin da subito folgorato da questa intuizione, tanto semplice quanto rivoluzionaria nelle sue implicazioni pratiche.
L’essere umano, infatti, per il solo fatto di esistere, è inevitabilmente condannato a comunicare continuamente, con l’unica libertà di scegliere se farlo per il meglio o per il peggio.
Da quel momento ho compreso una verità tanto affascinante quanto ineludibile:

“Le parole che scegliamo, così come i sospiri, i silenzi, gli sguardi e ogni nostro gesto e comportamento, sono veri e propri atti creativi: plasmano la vita che viviamo, conferendole forma e significato, o che talvolta subiamo”.

Affascinato da questa scoperta, mi sono iscritto alla facoltà di Psicologia e ho iniziato ad esplorare il mondo della comunicazione interpersonale. Successivamente, attratto dall’arte
della persuasione e dai processi d’influenzamento, mi sono dedicato allo studio della leadership, sia da un punto di vista primariamente scientifico che umanistico.

Il mio fine è quello di trovare un punto d’incontro tra teoria e prassi, dimensione spesso trascurata sia dagli accademici che dai manager.

Attualmente, continuo il mio percorso accademico all’università di Padova e mi sto formando come consulente organizzativo e ricercatore. Inoltre, nel tempo libero, approfondisco altre discipline come la filosofia Occidentale e Orientale, l’andragogia, l’antropologia e il management.